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Canone Rai, verso la cancellazione dalla bolletta, ma il pagamento non è soppresso

famiglia divano guardare televisione

A partire dal 2023, il canone Rai dovrebbe sparire dalla bolletta dell’energia elettrica: questo non significa che il pagamento è soppresso.

L’Unione Europea è stata chiara: ha chiesto all’Italia di eliminare dalla bolletta dell’energia elettrica il pagamento del canone Rai. E’ bene sottolineare, però, che questo non significa che il pagamento è stato soppresso. Gli italiani, molto probabilmente, si ritroveranno a pagare l’annualità per ‘mantenere’ la televisione di Stato tramite il 730.

Canone Rai: verso la cancellazione del pagamento in bolletta

Il canone Rai, entro il 2023, dovrebbe sparire dalla bolletta dell’energia elettrica. Questo è quanto ha chiesto l’Unione Europea ai vertici del Governo nostrano. Il motivo? Semplice: rappresenta una voce che non ha nulla a che fare con il pagamento della luce. Attenzione, questo non significa che gli italiani non dovranno più pagare l’imposta legata alla televisione di Stato. Tempo fa, quando il canone veniva pagato con un apposita cedola annuale, il bilancio Rai era particolarmente disastroso. Secondo gli studi di settore, nel 2014 il 27% della popolazione evadeva il pagamento del canone. Si stima che, tra il 2011 e il 2014, la tv di Stato abbia perso ben 500 milioni di euro di entrate.

Ecco perché è assai improbabile che il Governo possa optare di tornare al passato, ovvero all’invio di un semplice bollettino da pagare. La scelta più plausibile sembra essere quella di pagare il canone tramite una voce sul 730. Sembra che Mario Draghi e la sua squadra stiano valutando di inserire l’imposta legata alla tv di Stato come una tassa aggiuntiva sulla prima casa. La decisione definitiva, comunque, non arriverà prima di dicembre 2022, quando uscirà la prossima Legge di bilancio.

Le modalità di pagamento degli altri Paesi dell’UE

Come già sottolineato, una conferma non arriverà prima di dicembre 2022. Anche se il pagamento sotto forma di voce del 730 sembra la strada più percorribile, prassi tra l’altro attiva in Francia, vale la pena dare uno sguardo alle ‘politiche’ attuate negli altri Paesi dell’UE. Nel Regno Unito e in Svizzera, ad esempio, la riscossione del canone sulla tv di Stato è affidata ad una società di recupero crediti, mentre in Israele è pagata come una tassa sull’automobile, simile al nostro bollo auto. Un’alternativa che accontenterebbe tutti gli italiani è quella adottata da Spagna, Belgio, Russia, Ungheria e Norvegia, dove l’imposta per la televisione di Stato è stata abolita.

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ultimo aggiornamento: 23 Aprile 2022 8:43

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